Un videowall è un maxischermo, composto da un numero variabile di monitor. La combinazione degli elementi permette il raggiungimento della dimensione desiderata del maxischermo. Ogni elemento proietta una parte dell’immagine, che viene formata per intero da tutti gli schermi che compongono il videowall. Ogni monitor si comporta, quindi, come una tessera di un mosaico: la sua importanza non è nella bellezza singola, ma è la visione d’insieme che regala la completezza e la perfezione. Il principale limite dei videowall è sempre stato quello delle antiestetiche cornici che racchiudevano ogni singolo elemento, generando un fastidioso effetto a “scacchiera”. La discontinuità dell’immagine, che veniva così frammentata, non si addiceva ad una visione fluida anche da lontano.
Oggi questo limite può dirsi superato, perché la tecnologia ha consentito l’utilizzo di monitor con cornici spesse solo pochi millimetri. Per la precisione lo spessore va da un minimo di 1,8 mm ad un massimo di 3,5 mm, praticamente inesistente. L’effetto è piacevole e sorprendente, perché a certe distanze le cornici sono del tutto invisibili. Per immagini di qualità, i migliori monitor sono quelli dotati di retroilluminazione a led diretta. Ciò significa che la luce proviene dal retro del pannello, ove ci sono i led. Il risultato finale è migliore di ogni aspettativa, infatti i bianchi sono più puri, i colori più sgargianti e un maggior grado di contrasto. A tutto ciò si aggiunge che questi monitor consentono anche un risparmio energetico limitando i consumi e, pertanto, riducendo i costi per il funzionamento. Questo aspetto assume importanza nell’ottica di utilizzo intensivo, cioè 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
La grandezza dei vari elementi va da un minimo di 46 ad un massimo di 60 pollici. In ogni caso parliamo di oltre 100 pollici di diagonale. Se si ha l’accortezza di rispettare lo stesso numero di monitor sia in verticale, che in orizzontale, si può mantenere la proporzione di 16:9. Un monitor per videowall è anche personalizzabile. Infatti, oltre alle classiche forme rettangolari è possibile modulare gli elementi ed ottenere forme diverse, anche sovrapponendo parte degli stessi, oppure distanziandoli (anche di qualche metro) apposta per creare installazioni ancora più d’effetto. Oppure sistemandoli a diverse distanze dal muro, per creare un effetto simile ad un’onda.
Ma qual è la differenza tra videowall e led wall? Non rappresentano esattamente lo stesso prodotto, perché se i videowall possono essere composti da pannelli retroilluminati, monitor CRT, schermi al plasma o a led, i led wall sono il frutto dell’evoluzione di questa recente tecnologia in quanto utilizzano esclusivamente i sistemi a led. Non solo, mentre i videowall sono destinati a riprodurre un’unica grande immagine, i led wall possono anche essere utilizzati per la trasmissione di immagini singole. In entrambi i casi, la composizione del maxischermo si realizza con una pluralità di elementi, che nel caso dei led wall, consistono in leggeri pannelli a led.
I led wall sono caratterizzati da led a tre colori RGB, che sono in grado di riprodurre qualsiasi tipo di immagine da PC o altre sorgenti video. I punti di forza sono diversi: l’eccezionale luminosità, che li rende adatti a trasmissioni sia esterne che interne, sia di giorno che di notte; la leggerezza; l’incredibile visibilità, anche da distanze importanti. Il parametro determinante di questa tecnologia è il passo, cioè la distanza in millimetri tra i led presenti in un led wall. Da questo parametro deriva la nitidezza dello schermo. Elemento che, poi, andrà a determinare la distanza ottimale da cui guardare lo schermo perfettamente nitido. Più breve sarà il passo, minore sarà la distanza che garantisce la nitidezza.
Entrambi i sistemi possiedono caratteristiche performanti. La scelta tra uno o l’altro, dipenderà dal risultato che si vuole ottenere e dalle circostanze dell’utilizzo.